giovedì 16 febbraio 2012

Pdl, a Salerno iscritti anche i morti

Disposto il sequestro di 26 mila tessere
Le indagini potrebbero essere estese anche a Napoli
Nitto Palma sdrammatizza: i congressi restano


SALERNO - Under 14 (cioè al di sotto dell'età prevista dallo statuto), persone decedute o completamente all'oscuro della propria adesione al Pdl. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Salerno sospettano che anche questo sia accaduto durante la frenetica campagna di adesione al partito da Scafati a Sapri. E, se i riscontri già in corso sulle tessere sequestrate due giorni fa dai carabinieri del Ros nella sede romana del Pdl dovessero confermare i sospetti che hanno fatto scattare le indagini, si potrebbe arrivare all'estensione delle indagini stesse anche alla provincia di Napoli. Sono state 26mila le adesioni raccolte a Salerno, numeri d'altri tempi, che riuscivano, forse, a raggiungere solo i grandi partiti di massa negli anni d'oro della prima repubblica, ma che sembrano in contraddizione palese col vento dell'antipolitica che spira forte ormai da anni. L'attenzione dei magistrati si sarebbe concentrata soprattutto sul tesseramento effettuato nell'Agro nocerino, una zona calda, già finita nel mirino per l'inchiesta «Linea d'ombra», un'indagine sul presunto scambio di voti tra politici e camorristi, nel cui ambito è stato ritenuto necessario l'arresto dell'ex sindaco di Pagani e consigliere regionale Alberico Gambino, sempre del Pdl.

Pare anche che siano già state inviate alcune informazioni di garanzia. Naturalmente nel pdl, il garantismo è la linea obbligata da seguire. «Pur non conoscendo le motivazioni di tale disposizione — affermano a proposito del sequestro i coordinatori provinciali del Pdl salernitano Antonio Mauro Russo e Antonio Iannone — nutriamo piena fiducia nell'operato della magistratura. Se le indagini dovessero evidenziare eventuali presenze di mele marce, saremmo i primi a plaudire all'iniziativa. È forte in noi la convinzione di essere persone perbene che sono tra persone perbene. Il Pdl salernitano ha una classe dirigente e una base sane che non possono essere macchiate da comportamenti individuali». L'inchiesta sulle iscrizioni al partito potrebbe avere conseguenze sulla celebrazione del congresso provinciale. In base ai numeri, il gioco sarebbe in mano al presidente della Provincia Edmondo Cirielli, il cui schieramento è largamente maggioritario. Molto meno vasto il pacchetto riconducibile in qualche modo all'ex ministra Mara Carfagna.

Sul tesseramento del Pdl aveva espresso alcune perplessità il governatore Stefano Caldoro. Di fronte all'impressionante numero di adesioni raccolte dal partito campano, l'inquilino di Palazzo Santa Lucia aveva commentato: «L'organizzazione del consenso in un partito non si costruisce con il tesseramento o soltanto con esso. Di certo, non è utile a selezionare una nuova classe dirigente, anche se un milione e mezzo di adesioni sono un segnale di partecipazione che va raccolto. Il rischio di infiltrazioni improprie esiste in alcune aree del territorio, ma è un rischio che corre chiunque ricorra alle adesioni. Per l'organizzazione del consenso sarebbe importante pensare a una nuova forma di rappresentanza».

Ora, dopo il sequestro, il deputato salernitano Pasquale Vessa confida di essere d'accordo col governatore. «In realtà — afferma — ero da sempre contrario alle tessere che non aiutano la selezione della classe dirigente. E, coerentemente con questa convinzione, ho sottoscritto solo la mia. magari avrò anche incoraggiato qualche amico a iscriversi al Pdl, ma poi, non ho nemmeno controllato se lo ha fatto davvero. La mia posizione coincide con quella di Caldoro». Last, but non least il commissario regionale del Pdl Francesco Nitto Palma che, da un lato, cerca di ridimensionare gli effetti politici dell'iniziativa della magistratura, dall'altro, assicura che la stagione congressuale a meno di clamorose e imprevedibili sorprese «non dovrebbe slittare».

L'ex Guardasigilli ricorda: «Sia la dirigenza nazionale del partito che il sottoscritto abbiamo sempre subordinato la celebrazione dei congressi alla verifica del tesseramento. naturalmente avremmo potuto effettuarla solo con gli strumenti formali a nostra disposizione. Del resto, è naturale che la celebrazione dei congressi stessi sia successiva alla pubblicazione degli elenchi degli iscritti. Ora siamo di fronte a questa iniziativa della magistratura salernitana. Il procuratore Roberti, che conosco dal tempo della Direzione nazionale antimafia, è persona di grande esperienza e affidabilità. Per noi ulteriori verifiche rappresentano una garanzia. Ma se, per ipotesi, si scoprisse che un tale ha tesserato un morto o un calciatore che non conosce nemmeno il Pdl, questi avrebbe solo regalato al partito 10 euro visto che gli iscritti irregolari non potranno mai votare. Nei congressi non ci saranno deleghe, si voterà singolarmente».

Sulle perplessità espresse a suo tempo da Caldoro, Palma commenta: «Stefano non è mai stato favorevole al tesseramento. Ma le possibilità sono due. O si celebra il congresso o decide uno solo: la democrazia ha un prezzo». E sui congressi conclude: «Ho già inviato a Roma la proposta. Se non sarà il 3 e il 4 marzo, sarà il 10 o l'11».

Angela Cappetta
Gimmo Cuomo

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