mercoledì 15 febbraio 2012

Ministeri al nord, il governo: sedi chiuse Lega: sarà guerra senza quartiere

ROMA - E' durata meno di 12 ore la tregua della Lega Nord con il governo Monti: dopo il plauso per la bocciatura della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020, è di nuovo guerra tra il Carroccio e l'esecutivo. A scatenare la rabbia dei leghisti è la definitiva chiusura delle rappresentanze ministeriali al Nord, sedi volute fortissimamente dalla Lega e inaugurate in pompa magna la scorsa estate dai vertici delle camice verdi. «E' l'ultima goccia che il popolo del Nord ha dovuto subire - attacca Roberto Calderoli - D'ora in poi sarà guerra senza quartiere».

Giarda: sedi chiuse e restituite ai proprietari. La chiusura delle rappresentanze aperte presso la reggia di Monza è definitiva e operativa da quando si è insediato il nuovo esecutivo. Addirittura, spiega il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, in occasione di un question time, dal giorno «del giuramento del nuovo governo». Ora l'immobile, che era stato messo a disposizione dei ministeri a titolo gratuito, è tornato nella piena disponibilità dell'ente proprietario. E, spiega Giarda, «gli uffici competenti della presidenza del Consiglio hanno provveduto tempestivamente a far cessare l'operatività delle sedi attraverso la dismissione di tutte le utenze e il ritiro di quanto vi era stato destinato, come i beni mobili».

La reazione della Lega è immediata. «Questo governo ancora una volta prende a schiaffi il Nord privandolo di quella minima rappresentatività derivante dai ministeri decentrati di Monza» si lamenta Calderoli che, tuttavia, non si stupisce. «Non c'era altro da aspettarsi da un presidente come Mario Monti, nato in provincia di Varese, residente a Milano, che a precisa domanda della stampa dichiara di abitare a Roma e a Bruxelles, rinnegando pubblicamente le proprie origini...».

La posizione di Palazzo Chigi. La notizia della chiusura delle sedi è arrivata in seguito ad interrogazione dell'Idv ma tutto il processo ha origine da una causa di lavoro. La presidenza del Consiglio dei ministri è stata infatti condannata lo scorso 9 novembre per comportamento antisindacale proprio a causa dell'apertura di queste sedi. Lo scorso 9 febbraio, tuttavia, sempre Palazzo Chigi ha rinunciato ad opporsi a questo decreto del Tribunale di Roma perché nel frattempo era cessata l'operatività delle sedi. Giarda stesso ha spiegato che il governo considera «cessata la ritenuta condotta antisindacale» in quanto le sedi sono di fatto «non più operative dal momento dell'insediamento del governo Monti». Tanto più che «nessuna unità di ruolo di comando o comandata ha mai preso servizio presso le sedi distaccate dei dicasteri».

La dichiarazione di guerra della Lega al governo è ora totale. Francesco Speroni, capogruppo del Carroccio a Strasburgo, ha oggi attaccato il premier per il recente viaggio in Usa da quelli che definisce «maestri di quella finanza che ci ha ridotti nello stato che i cittadini Ue e di Eurolandia ben conoscono, a partire dai portafogli. Ho ancora il dubbio se Monti, a Wall Street, abbia incontrato i suoi complici o i suoi padroni».

Monti ironico su Speroni: intervento filosofico. «Mi riservo di poter esaminare nel testo trascritto, per la complessità dei punti filosofico-sistemici che l'intervento presenta, le parole che l'on. Speroni ha voluto indirizzarmi e delle quali lo ringrazio vivamente» ha detto Monti ironizzando sull'intervento di Speroni in sede di replica nell'emiciclo della plenaria a Strasburgo.

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