sabato 10 marzo 2012

Perché l'Italia è un paese di merda.

In Italia ci sono due categorie di persone: gli stronzi - gente onesta che lavora e paga le tasse - e gli italiani. Purtroppo mio padre, orfano di padre e terzo di sei figli, fa parte della prima categoria. Benché abbia patito un'infanzia di privazioni, è riuscito a laurearsi in ingegneria civile con lode alla Federico II. Subito dopo, è andato alcuni anni a lavorare in Nigeria - come Franco Lamolinara, l'ingegnere che gli inglesi ci hanno fatto uccidere - per permettere anche ai suoi fratelli di studiare. Si alza tutte le mattine presto e torna quasi sempre dopo le 22. Non è mai venuto a vedere una mia partita di basket né ha mai avuto la possibilità di seguirmi tanto. A detta di molti è un bravo professionista, ma non ha mai fatto i soldi. Quando alla Sovrintendenza a Salerno gli hanno bloccato i lavori per poi chiedergli la mazzetta, lui si è sempre rifiutato di pagare e una volta è arrivato persino a denunciare il reato: stava per passare un guaio. Certo, mio padre non mi ha fatto vivere nel lusso, ma nemmeno mi ha fatto mancare nulla. Sapeste come era emozionato quando ci siamo laureati io e mia sorella.

Voglio bene a mio padre, però non gli perdono una grossa colpa: ha reso uno stronzo anche me e mi ha inculcato l'idea che bisogna lavorare ed essere onesti per riuscire a guardarsi allo specchio, una mentalità che - converrete - contrasta non poco con la realtà italiana, ovvero un paese che abbandonerei volentieri al suo destino infame per cercare fortuna altrove se non fosse, appunto, per i miei affetti famigliari.

Alla seconda categoria - gli italiani - appartiene l'altra metà di abitanti. Grazie alle tasse che paga la prima categoria (le seconde più elevate del mondo con le retribuzioni tra le più basse in Europa!), quest'ultimi se la godono senza remore.

Bossi e la sua famiglia ne sono un esempio lampante: non hanno nessun titolo di studio né spessore morale, non hanno mai lavorato e hanno sempre fatto i loro porci comodi coi soldi del contribuente, eppure non esitano a insultare gente come mio padre quale esponente di un Sud mantenuto che vive alle loro spalle.

Certo, di figli di trota ne è pieno il mondo ma nei paesi civilizzati vengono puniti, in Italia funziona diversamente. Infatti in Italia è raro che un delinquente/ parassita la paghi. Callisto Tanzi, Antonio Bassolino, Berlusconi, Dell'Utri e Nicola Cosentino l'hanno sempre passata liscia.

Probabilmente sarà così anche per il leghista Boni e il democratico Penati piuttosto che per la giunta comunale di Parma e Lusi.

Quest'ultimo rappresenta poi un caso paradigmatico: è riuscito a fottersi 20 milioni di euro (del contribuente, ovvio!) senza che nessuno di coloro che si candida a guidare il paese se ne sia accorto. Dopo anni, bontà sua, ha rivelato il fatto: manca poco alla prescrizione del reato.

Altrove - nei paesi più civilizzati - uno come Lusi (o Bassolino, Cosentino, Penati, Boni...) verrebbe lapidato se si facesse vedere in giro, in Italia, invece, anche in questo, funziona diversamente: si va in televisione, si fanno delle allusioni, si fa capire che potrebbe scappare qualche altro nome perché i soldi spariti sono molti di più e, in ultimo, si contratta un'altra candidatura per un seggio sicuro.

Questo, ovviamente, mentre chi appartiene alla tanto vituperata prima categoria, quella degli stronzi onesti che pagano le tasse, fatica ad arrivare a fine mese per mangiare e c'è il boom di suicidi di persone che, vedendo svanire il sogno di una vita migliore e non riuscendo a pagare i loro debiti, preferiscono salvare con questo gesto estremo la propria reputazione.

Ovviamente, però, a suicidarsi non sono mai né i Lusi né i Bassolino né i Penati né i Cosentino che di dignità non ne hanno e così la domanda di fondo di un giovane stronzo come me rimane insoluta: ma veramente vale la pena rimanere in questo paese di merda per stare con la propria famiglia?


P.s. A dirvi la verità non vi ho raccontato tutto: mio padre, per un breve periodo, ha ricevuto un incarico politico di natura tecnica: non percepiva un euro e ha svolto il suo compito - spendendo tante notti a lavorare - nel rispetto degli interessi collettivi senza permettere ad altri di lucrarci. Nessun politico l'ha più richiamato né nessun altro gli ha detto mai grazie.

2 commenti:

  1. Concordo pienamente con ciò che hai scritto.
    Il fatto che ci siano ancora persone come tuo padre, è l'unico motivo per il quale valga davvero la pena restare in questo Paese, sperare e soprattutto lottare.

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  2. Non male questo post e il blog in genere; peccato mi hai preso in antipatia.

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