venerdì 16 marzo 2012

Della Loggia: «Pdl in parte contiguo alla camorra» Lo storico: «Caldoro fa bene a smarcarsi. Ma era noto che la sua candidatura non fosse gradita al partito»»

Lo storico: «Caldoro fa bene a smarcarsi. Ma era noto che la sua candidatura non fosse gradita al partito»»



Anche se ieri il governatore Stefano Caldoro, con un intervento sul suo sito Internet, ha cercato di rialzare il tono della discussione sottolineando nell’interesse del Sud la necessità di «uscire fuori dalla logica del teatrino della politica e confrontarsi in maniera unitaria, lasciandoci alle spalle la vecchia politica fatta di divisioni, scontri personali, dichiarazioni che vanno solo sulla stampa per farsi riconoscere», è ormai chiaro che nel centrodestra campano volano gli stracci. Prima lo scambio di battute sulla giustizia tra il commissario regionale del Pdl Nitto Palma e Caldoro. Poi il clamoroso annuncio di quest’ultimo dell’intenzione di costituirsi parte civile in caso di rinvio a giudizio dell’ex coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino per la vicenda dei falsi dossier. Tutto questo mentre continuano a finire nel mirino della magistratura sindaci «amici». Una situazione oggettivamente pesante sulla quale si esprime lo storico Ernesto Galli della Loggia.

Professore, che succede nel centrodestra campano?
«Non ne so molto. Ma non c’è bisogno di sapere molto perché sono in atto delle risse, delle faide. Finché Berlusconi era sul ponte di comando e il centrodestra era al potere a livello nazionale era conveniente per tutti stare insieme. Ora che Berlusconi ha effettuato un passo indietro e che il potere è svanito ecco venir fuori inevitabilmente le spinte centrifughe».

Il Pdl è entrato in crisi?
«Che dire? I due indiscutibili punti di forza del partito erano il presentarsi come l’antisinistra e lo stesso leader Berlusconi. Ora Berlusconi è lontano dal partito e Alfano, francamente, non dimostra di avere grandi doti aggressive. In Campania, inoltre, la contrapposizione alla sinistra non paga, perché il centrodestra è al governo quasi ovunque».

Caldoro si costituirà parte civile contro Cosentino. La meraviglia?
«Che ci fosse una parte del Pdl che non voleva Caldoro candidato era noto. Ma una cosa simile sta succedendo anche a Palermo, in vista delle elezioni comunali. Il fatto è che tutti i partiti italiani mancano di forte identità etica».

Cosa pensa di Caldoro?
«Mi sembra una persona presentabile. Anche nella composizione della giunta ha dimostrato con la nomina del rettore Trombetti una certa apertura verso la cultura Sembrava in grado di andare nella direzione giusta, vedremo».

Intanto, continuano gli arresti di esponenti del Pdl per presunti rapporti con la camorra.
«Che alcuni ambienti del Pdl campano siano contigui alla malavita organizzata è chiarissimo»
.

Caldoro sta cercando di smarcarsi e di affermare la propria autonomia. Fa bene o, come gli ha ricordato Palma, dovrebbe fare più gioco di squadra?
«Tanti auguri. Ma chi non è dentro a un partito, al massimo può avventurarsi in analisi, che, spesso, sono già azzardate. Lasciamo che sbagli da solo».

Dall’inizio della legislatura il Pd locale ha scelto di non adottare la tattica dello scontro frontale, ma ha sempre cercato di offrire a Caldoro una sponda per consentirgli di essere libero da alcune frange del Pdl che tentano di condizionarlo. Giusto?
«Non so se pagherà, ma sul piano generale mi sembra una strategia giusta. Piuttosto che sfasciare tutto, che cercare lo scontro permanente all’interno dell’istituzione, penso che sia più ragionevole e costruttivo cercare di isolare chi lavora contro Caldoro».

Caldoro è un socialista riformista. È fantapolitica immaginare una sorta di convergenza tra lui e il Pd?
«È un’ipotesi molto fantasiosa».

Gimmo Cuomo

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