giovedì 29 marzo 2012

MONTI RIPRISTINA LE COMMISSIONI BANCARIE

Ricordate le dimissioni in massa dell'ABI... con i Montiani subito pronti a evidenziare come "Monti ha scontentato le banche" (dopo avergli fatto diversi generosi regali, come l'abbassamento a 1.000€ della soglia per i pagamenti contanti.... EBBENE, è STATO TUTTO UN BLUFF: le commissioni bancarie sono state ripristinate!!! MA I MASS MEDIA CHE HANNO FATTO I CARTELLONI PER DIRE CHE ERANO STATE ELIMINATE, NON EVIDENZIANO CON LA STESSA FORZA CHE SONO STATE RIPRISTINATE... w la massmediocrazia!
Staff nocensura.com
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di Francesco Tempesta


La settimana scorsa il Consiglio dei Ministri ha deliberato un decreto legge volto a correggere l’emendamento al decreto sulle liberalizzazioni, che annullava le commissioni bancarie a fronte della concessione di linee di credito.


I consumatori erano già pronti a esultare, ma saranno costretti a raffreddare gli entusiasmi. Dopo lunghe discussioni fra il Governo e il Parlamento, scaturite dalle minacce di dimissioni dei vertici dell’Abi, il Consiglio dei ministri ha, infatti, varato un decreto legge destinato a correggere l’emendamento al decreto sulle liberalizzazioni (presentato al Senato dal Pd e approvato a Palazzo Madama), che azzerava le commissioni bancarie per la concessione di prestiti e affidamenti.

Venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha dato il via al decreto legge, volto a neutralizzare l’emendamento che rendeva nulle tutte le commissioni bancarie a fronte della concessione di linee di credito. Il nuovo decreto, che è stato firmato dalle principali forze politiche del Paese (Pd, Pdl e Terzo Polo), ha l’obiettivo d’impegnare il Governo a “emanare in tempi rapidi” un provvedimento finalizzato ad annullare le commissioni bancarie, solo per gli istituti che non si conformano alle regole di trasparenza stabilite dal Comitato interministeriale per il Credito e il Risparmio (Cicr). L’azzeramento delle commissioni si configurerebbe in tal senso come una sorta di “punizione” per le banche suscettibili di aver adottato una politica creditizia poco trasparente. Le commissioni sono da considerarsi nulle, anche nel caso in cui esse dovessero superare la soglia dello 0,5% trimestrale.

Nel decreto, varato a pochi giorni dall’approvazione definitiva del decreto sulle liberalizzazioni, è stata inserita anche una norma per facilitare l’accesso al credito del sistema produttivo e, in particolare, delle Pmi. Tale misura ha l’obiettivo di “rendere più efficienti le procedure di erogazione dei finanziamenti da parte delle banche”. A tal scopo, è stato definito un meccanismo di controllo non invasivo, in carico ad un ufficio pubblico tecnicamente qualificato. L’Osservatorio, che si avvarrà delle strutture ministeriali già esistenti, potrà, per esempio, attivarsi per richiedere un riesame da parte della stessa banca di sue decisioni negative o formulare raccomandazioni volte a migliorare i processi di verifica del merito del credito. Infine, qualora ne abbia delle prove, l’Osservatorio potrà segnalare all’Autorità garante per la concorrenza ipotesi di intese o pratiche concordate, lesive della libera concorrenza sul mercato. Per poter svolgere tali funzioni, l’Osservatorio avrà “il potere di richiedere informazioni alle banche e la possibilità di avvalersi della collaborazione della Banca d’Italia”.

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