giovedì 29 marzo 2012

BAGNASCO AI POLITICI: "ANDATE CONTROCORRENTE"

Il presidente della Cei ha celebrato una messa per deputati e senatori, invitandoli a essere anticonformisti e a non lasciarsi omologare

ANDREA TORNIELLI
 


«Oggi bisogna andare controcorrente rispetto al pensiero unico…». Lo ha detto questa sera il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nell’omelia della messa celebrata per i politici nella basilica di Santa Maria Sopra Minerva.


Bagnasco ha commentato la lettura che aveva presentato i tre ragazzi che non si sono piegati all’ordine del re Nabucodonosor, che li voleva piegare all’idolatria, e hanno preferito affrontare la fornace venendo preservati dalle fiamme. «Oggi, di solito – ha detto il cardinale – non si deve rischiare la vita per scegliere la verità dei principi, per essere coerenti con la verità delle cose. Si tratta piuttosto di andare controcorrente rispetto al pensiero unico, alle opinioni dominanti che in nome del rispetto e della tolleranza uccidono la verità e con essa fanno danno all’uomo».– ha aggiunto Bagnasco – quando non sottostiamo alle letture vincenti quando non ci convincono, e quando non lasciamo omologare. Il credente è non conformista quando non ha paura di rimanere solo in compagnia della verità, l’unica che paga veramente perché fa grande la coscienza. Quando non fugge e non si nasconde di fronte alle immediate e corali patenti di fanatismo, di intolleranza o di mentalità retrograda».

«Si è anticonformisti – essendo plurale – impone linee mediane». Ciò «è vero e giusto in moltissime questioni», ha osservato, «ma se questo principio pratico si volesse applicarlo ovunque e comunque, anche alle evidenze universali e ai valori morali, alle linee portanti della natura umana, allora viene azzerato ogni punto di riferimento, il piano si inclina e si giunge ad autorizzare la barbarie rivestita di umanesimo e di fratellanza».

Il presidente della Cei ha quindi osservato come oggi si dica che «bisogna vivere nella storia e che questa – ha spiegato Bagnasco – che non esistono valori assoluti, cioè validi per tutti e per sempre, poiché tutto sarebbe cultura e storia; appartiene però alla coscienza universale un "no" netto ad azioni o fatti aberranti giudicati come male assoluto, come il commercio dei bambini, la schiavitù e altro…, di cui neppure si deve discutere perché su certe mostruosità non si fa accademia. Bisogna, però, essere umili e vigili, perché lentamente ci si abitua a tutto: spesso basta ripetere in modo ossessivo la menzogna perché appaia vera».

«Si dice – ha concluso – si osa eccepire o dire il contrario, spesso nascono clamori scandalizzati come si fosse toccato dei nervi scoperti, e così facilmente si crea un clima intimidatorio che spinge a diversi consigli, in apparenza più aperti, ma in realtà pavidi rispetto alle reazioni urlate, o verso i compagni di viaggio».

«Quando, nel pubblico dibattito – ha concluso – si osa eccepire o dire il contrario, spesso nascono clamori scandalizzati come si fosse toccato dei nervi scoperti, e così facilmente si crea un clima intimidatorio che spinge a diversi consigli, in apparenza più aperti, ma in realtà pavidi rispetto alle reazioni urlate, o verso i compagni di viaggio».

Nessun commento:

Posta un commento