lunedì 12 marzo 2012

Ma la divina commedia di Dante oggi qualcuno la pubblicherebbe?

Sta per realizzarsi la profezia che faccio ogni volta che leggo di attacchi ad un autore per le sue posizioni alternative al pensiero dominante: verrà il giorno in cui anche I promessi sposi di Manzoni e la Divina Commedia di Dante verranno sfrattati dalle scuole in quanto costituiscono un'ingerenza alla laicità delle istituzioni. A dare fondamento a questo timore è l'articolo demenziale pubblicato oggi del corsera ( «Dante antisemita e islamofobo. La Divina Commedia va tolta dai programmi scolastici» ) in cui una cretina, tale Valentina Sereni (mi quereli ove mai mi leggesse: sarò lieto di dimostrare che è scientificamente una cretina), a nome dell'associazione "Gherush92», organizzazione di ricercatori e professionisti che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti" (minchia!), sostiene che la Divida Commedia di DANTE non andrebbe più insegnata nelle scuole in quanto "antisemita, omofoba e islamofoba" (ariminchia!)

Per carità, Dante e Manzoni furono per davvero degli anticonformisti invisi al potere già alla loro epoca, ma, se vivessero oggi, cosa scriverebbero di loro gli organi ufficiali della cultura dominante? Probabilmente quanto sostengono ogni volta che si parla di Brasillach, Pound, Celine o Drieu La Rochelle, ovvero di geni la cui colpa è di essere vissuti nel secolo sbagliato. Sicuramente Il Corriere, la Stampa e la Repubblica scriverebbero che "sono autori xenofobi,antisemiti e omofobi" ai quali non va concesso di presentare i loro libri in un luogo accessibile al pubblico e ne approfitterebbero per raccogliere le firme di intellettuali che si oppongono all'intolleranza. Manzoni, tra l'altro, fu "un cattolico convertito" che invitava il prossimo a fare altrettanto, una provocazione intollerabile per uno stato laico: "Dio perdona tante cose per un'opera di misericordia", roba da matti! Già immagino il portavoce della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, che - col suo portavoce, Gianni Alemanno - condanna i cattivi maestri e invita a boicottare la presentazione del libercolo di Dante e già vedo le associazioni gay che si raduno in piazza per la solita sfilata e il bacio collettivo patrocinato da governo, regione, provincia e comune. Povero Giovanardi - siccome non è un Lusi qualsiasi e non ruba - ed ha espresso solo un parere personale l'ha dovuto subire sotto casa per davvero il bacio gay collettivo e senza poter chiamare la polizia per stalking nei suoi confronti. La comunità islamica poi, dulcis in fundo, darebbe sfogo alle danze bruciando ogni copia del libro esistente.


Se Dante vivesse oggi, probabilmente farebbe la stessa fine di ogni aspirante scrittore moderno: leggerebbe le recensioni entusiastiche pubblicate da Corriere, Stampa e Repubblica nei confronti dei libri di Veltroni e di Franceschini (aggiungerei volentieri pure Alfano, ma uno che osa scrivere bene del mattone di Alfano davvero non l'ho trovato!), i nuovi Gabriel García Márquez de "noiantri", e cambierebbe mestiere...

11 commenti:

  1. «Dante antisemita e islamofobo. La Divina Commedia va tolta dai programmi scolastici»
    L'accusa di Gherush92 organizzazione di ricercatori

    La Divina Commedia deve essere tolta dai programmi scolastici: troppi contenuti antisemiti, islamofobici, razzisti ed omofobici. La sorprendente richiesta arriva da «Gherush92», organizzazione di ricercatori e professionisti che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti.
    ANTISEMITISMO - «La Divina Commedia - spiega all'Adnkronos Valentina Sereni, presidente di Gherush92 - pilastro della letteratura italiana e pietra miliare della formazione degli studenti italiani presenta contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza e viene proposta senza che via sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all'antisemitismo e al razzismo». Sotto la lente di ingrandimento in particolare i canti XXXIV, XXIII, XXVIII, XIV. Il canto XXXIV, spiega l'organizzazione, è una tappa obbligata di studio. Il personaggio e il termine Giuda e giudeo sono parte integrante della cultura cristiana: «Giuda per antonomasia è persona falsa, traditore (da Giuda, nome dell'apostolo che tradì Gesù)»; «giudeo è termine comune dispregiativo secondo un antico pregiudizio antisemita che indica chi è avido di denaro, usuraio, persona infida, traditore» (così scrive De Mauro, Il dizionario della lingua italiana). Il significato negativo di giudeo è poi esteso a tutto il popolo ebraico. Il Giuda dantesco è la rappresentazione del Giuda dei Vangeli, fonte dell'antisemitismo. «Studiando la Divina Commedia - sostiene Gherush92 - i giovani sono costretti, senza filtri e spiegazioni, ad apprezzare un'opera che calunnia il popolo ebraico, imparano a convalidarne il messaggio di condanna antisemita, reiterato ancora oggi nelle messe, nelle omelie, nei sermoni e nelle prediche e costato al popolo ebraico dolori e lutti». E ancora, prosegue l'organizzazione, «nel canto XXIII Dante punisce il Sinedrio che, secondo i cristiani, complottò contro Gesù; i cospiratori, Caifas sommo sacerdote, Anna e i Farisei, subiscono tutti la stessa pena, diversa però da quella del resto degli ipocriti: per contrappasso Caifas è nudo e crocefisso a terra, in modo che ogni altro dannato fra gli ipocriti lo calpesti».

    MAOMETTO - Ma attenzione. Il capolavoro di Dante conterrebbe anche accenti islamofobici. «Nel canto XXVIII dell'Inferno - spiega ancora Sereni - Dante descrive le orrende pene che soffrono i seminatori di discordie, cioè coloro che in vita hanno operato lacerazioni politiche, religiose e familiari. Maometto è rappresentato come uno scismatico e l'Islam come una eresia. Al Profeta è riservata una pena atroce: il suo corpo è spaccato dal mento al deretano in modo che le budella gli pendono dalle gambe, immagine che insulta la cultura islamica. Alì, successore di Maometto, invece, ha la testa spaccata dal mento ai capelli. L'offesa - aggiunge - è resa più evidente perchè il corpo "rotto" e "storpiato" di Maometto è paragonato ad una botte rotta, oggetto che contiene il vino, interdetto dalla tradizione islamica. Nella descrizione di Maometto vengono impiegati termini volgari e immagini raccapriccianti tanto che nella traduzione in arabo della Commedia del filologo Hassan Osman sono stati omessi i versi considerati un'offesa».

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  2. OMOSESSUALI - Anche gli omosessuali, nel linguaggio dantesco i sodomiti, sarebbero messi all'indice nel poema dell'Alighieri. Coloro che ebbero rapporti «contro natura», sono infatti puniti nell'Inferno: i sodomiti, i peccatori più numerosi del girone, sono descritti mentre corrono sotto una pioggia di fuoco, condannati a non fermarsi. Nel Purgatorio i sodomiti riappaiono, nel canto XXVI, insieme ai lussuriosi eterosessuali. «Non invochiamo nè censure nè roghi - precisa Sereni - ma vorremmo che si riconoscesse, in maniera chiara e senza ambiguità che nella Commedia vi sono contenuti razzisti, islamofobici e antisemiti. L'arte non può essere al di sopra di qualsiasi giudizio critico. L'arte è fatta di forma e di contenuto e anche ammettendo che nella Commedia esistano diversi livelli di interpretazione, simbolico, metaforico, iconografico, estetico, ciò non autorizza a rimuovere il significato testuale dell'opera, il cui contenuto denigratorio è evidente e contribuisce, oggi come ieri, a diffondere false accuse costate nei secoli milioni e milioni di morti. Persecuzioni, discriminazioni, espulsioni, roghi hanno subito da parte dei cristiani ebrei, omosessuali, mori, popoli infedeli, eretici e pagani, gli stessi che Dante colloca nei gironi dell'inferno e del purgatorio. Questo è razzismo che letture simboliche, metaforiche ed estetiche dell'opera, evidentemente, non rimuovono».

    CRIMINI - «Oggi - conclude Sereni - il razzismo è considerato un crimine ed esistono leggi e convenzioni internazionali che tutelano la diversità culturale e preservano dalla discriminazione, dall'odio o dalla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, e a queste bisogna riferirsi; quindi questi contenuti, se insegnati nelle scuole o declamati in pubblico, contravvengono a queste leggi, soprattutto se in presenza di una delle categorie discriminate. È nostro dovere segnalare alle autoritá competenti, anche giudiziarie, che la Commedia presenta contenuti offensivi e razzisti che vanno approfonditi e conosciuti. Chiediamo, quindi, di espungere la Divina Commedia dai programmi scolastici ministeriali o, almeno, di inserire i necessari commenti e chiarimenti». Certo c'è da chiederci cosa succederebbe se il criterio proposto da «Gherush92» venisse applicato ai grandi autori della letteratura. In Gran Bretagna vedremmo censurato «Il mercante di Venezia» di Shakespeare? O alcuni dei racconti di Chaucer? Certo è che il tema del politicamente corretto finisce sempre più per invadere sfere distanti dalla politica vera e propria. Così il Corriere in un articolo del 1996 racconta come, al momento di scegliere personaggi celebri per adornare le future banconote dell'euro , Shakespeare fu scartato perchè potenzialmente antisemita Mozart perché massone, Leonardo Da Vinci perché omosessuale. Alla fine si decise per mettere sulle banconote immagini di ponti almeno loro non accusabili di nulla.

    Redazione Online
    12 marzo 2012 | 19:22

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  3. Premessa doverosa: ho frequentato un liceo scientifico con sperimentazione PNI, non sono un amante delle lettere classiche e non ho ricordi precisi della Divina Commedia.
    Detto questo, secondo me la Divina Commedia è sicuramente un'opera stilisticamente impeccabile; però, qualora i suoi contenuti risultino davvero tendenti all'antisemitismo, all'omofobia et similia, basterà farlo notare e poi ogni lettore sceglierà se accettare o meno questi valori. Certo, se fossi un insegnante, mi guarderei bene dall'insegnare i valori suddetti ai miei alunni.

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  4. Franco, la DIVINA COMMEDIA non è un'opera "stilisticamente impeccabile", ma il capolavoro assoluto di tutta la letteratura italiana. Non aver ricordi precisi ti dà la possibilità di colmare la lacuna studiandola.

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  5. Ernè, allora debbo farti una domanda ingenua: cosa della Divina Commedia la rende un capolavoro assoluto della letteratura italiana? Non pretendo risposte oggettive, che forse non esistono, ma almeno ci terrei a conoscere la tua opinione in merito. Ripeto, sono in un terreno che non mi compete.
    D'altro canto, però, se permetti, nel tuo intervento di prima credo che tu non abbia affrontato gli argomenti da me esposti (forse non sono stato abbastanza chiaro):
    1) come si fa a dire che esiste un'interpretazione giusta ed una sbagliata della Divina Commedia?
    2) anche ammesso che Dante fosse antisemita oppure omofobo o tutto quanto elencato prima, nessun problema: se quello era il suo messaggio involontario, Dante ha tutto il diritto di non essersi espresso correttamente; se quello era il suo messaggio volontario, Dante ha tutto il diritto di esprimere quello che pensa. Sta a me lettore decidere se condividere o meno il suo punto di vista.

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  6. Franco, non ho risposto ai tuoi rilievi perché li ritenevo assorbiti dalla risposta, ovvero dall'invito a studiarla e a goderne della genialità assoluta. Per il resto, se accogliessimo le tue eccezioni, dovremmo eliminare il 99% della letteratura, a partire da Cicerone, Cesare, Ariosto, Tasso, Shakespeare, Leopardi etc etc (oltre ai più moderni che ho citato nel post), ovvero tutta gente fieramente antisemita,antislamica e antiomofoba. Che poi non significa niente: pregare per la conversione degli ebrei non significa essere antisemiti, professare un'altra civiltà non significa essere antislamici, considerare l'omosessualità un peccato non significa essere omofobi. Altrimenti, caro Franco, prima o poi arriveremmo al bando ufficiale del cattolicesimo (e molti ci stanno provando).

    P.S. L'ASSOCIAZIONE CHE RICHIEDE LA RIMOSSIONE DELLA DIVINA COMMEDIA DALLE SCUOLE E' EBRAICA, il che spiega molte cose.

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  7. Non ho mai richiesto di epurare alcunché. Semplicemente, ho fatto notare che, anche se fossero vere le accuse mosse a Dante, poco cambierebbe: l'espressione delle proprie idee rimane legittima, così come rimane legittimo il dissociarsi da queste.

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  8. La proposta di togliere la Divina Commedia dalle scuole perchè antisemita, anti-islamica o omofoba è semplicemente senza senso: ammesso anche che lo sia (ed è comunque problematico giudicare in questo senso con occhi moderni testi scritti in un'altra epoca) mica la si insegna a scuola perchè è antisemita, anti-islamica o omofoba (e se per caso ci fosse un insegnante che lo fa, sarebbe altrettanto assurdo). Cioè il problema non esiste.

    Non ho capito l'affermazione secondo cui i personaggi che citi sono fieramente anti omofobi: lapsus? intendevi che sono contro l'omosessualità? In tal caso, almeno Shakespeare lo toglierei dall'elenco.

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  9. Ciao Garguz,
    per la verità Shakespeare lo catalogo tra gli "antisemiti", posto che in tutte le sue opere gli usurai erano sempre gli ebrei:-)
    Per il resto la parola "omofilo" è un neologismo che detesto e che ormai si usa a sproposito in ogni contesto per bollare chiunque consideri la pratica omosessuale un peccato. E' diventato veramente facile essere iscritti d'ufficio al clan:-)

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  10. In realtà, scusa il puntiglio, anche su Shakespeare antisemita ci sarebbe da discutere.
    Certo, pensare a Shakespeare fuori dal contesto storico in cui viveva è sbagliato; c'è dell'antisemitismo nei suoi testi? Sì. Ma c'è dell'altro che rende la visione che offre più complessa, più interessante, e più a noi contemporanea? Sì:

    "Mi ha svillaneggiato, mi ha fatto andare in malora mezzo milione, ha riso alle mie perdite,schernito i miei guadagni,disprezzato il mio popolo, rovinato i miei affari, raffreddato i miei amici, infiammato i miei nemici. E per quale motivo? Perchè sono ebreo. Ebreo. Un ebreo non ha occhi? Un ebreo non ha mani, organi, membra, sensi, affetti, passioni? Non è nutrito dallo stesso cibo, ferito dalle stesse armi, soggetto alle stesse malattie, guarito dalle stesse medicine, riscaldato e raffreddato dalla stessa estate di un Cristiano? Se ci pungete noi non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate non moriamo? E se ci fate un torto non dobbiamo vendicarci? Se siamo come voi nel resto, somiglieremo a voi anche in quello. [...] La malvagità che voi mi insegnate, io la metterò in atto e sarà difficile che non faccia meglio dei miei maestri."

    Il punto, proprio come per Dante, è qui: Shakespeare è considerato un genio ed è tuttora insegnato perchè i suoi testi contengono immagini che possono essere considerate antisemite, o perchè, pur vivendo appieno dei giudizi e dei pregiudizi della sua epoca, ha saputo andare oltre, offrendo visioni alternative che nei suoi testi convivono con quelle tradizionali?

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  11. Condivido ogni tuo appunto, ma la mia era pura provocazione: la cretina che ha proposto di rimuovere Dante dalle scuole, se leggesse Il Mercante di Venezia, tuonerebbe subito contro Shakespeare:-)

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