lunedì 5 marzo 2012

Tav al SUD: vorremmo che la polizia intervenisse sui cantieri meridionali

E’ alquanto strana la situazione che si è venuta a creare per la Tav. Mobilitazione generale da parte di tutti. Ad iniziare dal Governo Monti e da tutti i governi succedutisi da oltre un decennio a questa parte.

Mobilitazione di tutti i partiti affinchè si faccia una linea ferroviaria ad Alta Velocità Lione Torino. Mobilitazione delle forze dell’ordine per consentire l’apertura dei cantieri di lavoro e mobilitazione della gente contraria alla costruzione di quest’opera.

Non esprimerò alcun parere circa la costruzione o meno di questa linea ferroviaria. A noi meridionali poco importa. Non perché non abbiamo un’idea su ciò che andrebbe fatto, anzi. Ma uno si riscalda a pensare che, da una parte d’Italia, si lotti affinchè non si faccia un’opera ed un’altra Italia che si vede negare il diritto alla mobilità.

Abbiamo delle strade, nel foggiano, che ad una pioggia franano e lasciano isolati dal mondo paesi interi. La solita Salerno Reggio Calabria in costruzione da un cinquantennio, la statale 106 ionica, il Salento, zona turistica ambita da molti, senza un aeroporto o un’autostrada. Matera, capoluogo di provincia, senza la ferrovia statale, che manca in quasi tutta la Basilicata.

Sempre condannando qualsivoglia forma di violenza, non ce la sentiamo di dar torto al popolo dei No Tav che lottano per le loro idee. Anzi dovremmo, da meridionali brutti sporchi e cattivi, incivili e mafiosi, fannulloni e scansafatiche, spreconi ed ignoranti, prendere esempio per una grande mobilitazione affinchè al Sud si facciano delle opere. Non importa quali, ma purché si facciano.

Vorremmo che la polizia intervenisse sui cantieri meridionali per tenere lontana la mafia, vorremmo sul territorio uno Stato che sia degno del suo nome. Per questo il popolo meridionale si deve dare da fare e ribellarsi o, per lo meno, indignarsi. Ma probabilmente non bastano nemmeno i forconi se il risultato deve essere quello di allinearsi ai voleri di questa partitocrazia e di questi parlamentari che, dallo loro elezione, non pensano altro che a farsi rieleggere. E le motivazioni sono sempre le stesse. Fare qualcosa per il Sud. Ma non è proprio così, è il sud, con i suoi voti, che fa qualcosa per loro.

E’ ora di dire basta a tutto questo.

CONFEDERAZIONE DUOSICILIANA
FRANCESCO ROMANO
MICHELE LADISA

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