giovedì 5 aprile 2012

AMERICA'S CUP: IL DOSSIER DI INSORGENZA CIVILE

Ci fa sorridere chi si meraviglia di fronte alla bellezza del mare di Napoli, come se ora, col lungomare libero dalle auto, lo vedesse per la prima volta. Ci sorprende perché Napoli è indissolubilmente il suo mare, come ben ricorda ogni emigrante tutte le volte che torna. Un mare che chiunque cercherebbe di sfruttare al meglio, o perlomeno di avere interamente a propria disposizione. Come non desiderare che questa bellezza sia territorio assoluto di bambini e anziani, turisti e cittadini, sempre, ogni giorno e DEFINITIVAMENTE, in perfetta armonia con il tessuto economico di Chiaia, ovvero con gli operatori alberghieri, i commercianti, i ristoratori?

Ma le domande in sospeso sono troppe. Studiando le delibere, i provvedimenti, i finanziamenti dedicati all'America's Cup, troppi gli interrogativi senza risposta. E inoltre non si è mai visto un evento così grande con tanti interventi così provvisori che poco lasceranno alla città. Insomma: come ieri ha sostenuto il patron di Luna Rossa, Bertelli, siamo sicuri che il rapporto costi/benefici sia in vantaggio dei secondi?

Il dossier che segue, al quale abbiamo allegato tutti i documenti che siamo riusciti a reperire, dalle delibere di Regione e Comune all'atto fondativo di Acn (la società di scopo guidata da Paolo Graziano, presidente dell'Unione Industriali campani, nata per gestire l'evento e che vede soci compartecipanti Regione Campania, Comune e provincia di Napoli oltre alla Uniservizi di Unione Industriali) fino alla visura Camerale di Jumbo Grandi Eventi, la società che ha avuto in appalto il village e gli interventi a terra, più ulteriori compiti affidatigli da Acn, pone alcuni interrogativi ai quali le istituzioni dovrebbero dare risposte e chiarimenti. Li abbiamo messi in forma di quesiti, di modo che si possa poi andare a verificare direttamente, punto per punto, cliccando sulle varie delibere (e sui vari link) le indicazioni fornite da Comune e Regione.

Ai sette quesiti "tecnici", però, premettiamo queste dieci domande sull'aspetto politico, che pure richiederebbero risposte da parte di Stefano Caldoro, Luigi De Magisitris e Luigi Cesaro: ovvero i tre principali protagonisti, insieme a Graziano, di quanto accade in città.

GLI INTERROGATIVI POLITICI

1) La madre di ogni finanziamento resta l'Europa. Sono infatti 22 i milioni di fondi Fesr dirottati sull'America's Cup grazie ai quali Caldoro e De Magistris hanno potuto avviare i lavori sia via mare che via terra. Ma i fondi Fesr rispondono ai criteri di destinazione? Ovvero investimenti produttivi che permettano di creare o salvaguardare posti di lavoro durevoli, investimenti nel settore delle infrastrutture che contribuiscano allo sviluppo, all'adeguamento strutturale, alla creazione ed alla salvaguardia dell'occupazione, e, in tutte le regioni ammissibili, alla diversificazione, al rilancio, all'integrazione e al rinnovamento di aree economiche e comprensori industriali in declino, di aree urbane degradate, di zone rurali e di quelle dipendenti dalla pesca? Sviluppano il potenziale endogeno attraverso misure di sostegno alle iniziative per lo sviluppo locale e l'occupazione nonché alle attività delle piccole e medie imprese? Producono investimenti per l'istruzione e la sanità? In poche parole tutelano occupazione, scuole, imprese e salute? O sono stati semplicemente spostati su altri e meno urgenti obiettivi?

2) Ci hanno detto che la ztl sarà definitiva dopo l'America's Cup. Ma nei lavori dell'America's Cup è stato previsto, per recuperare provvisoriamente la Riviera di Chiaia (un lavoro che la delibera comunale per l'America's Cup assegna genericamente all'Ansaldo, senza quantificarne i costi, come spiegheremo più avanti), che fossero ristretti i cantieri di ben due fermate della Metropolitana, quella di piazza San Pasquale e di piazza della Repubblica. Se la ztl divenisse definitiva, cosa ne sarebbe di quei due cantieri e di quelle due fermate, per altro cruciali per la viabilità di Chiaia nel momento in cui la ztl diventasse definitiva, dal momento che è chiaro che la linea 2 non può reggere da sola l'utenza?

3) A pochi giorni dalla coppa Paolo Graziano, presidente Acn, rilascia dichiarazioni a tutto spiano, nelle quali - a parte vantarsi dei 120mila contatti al sito, che certo non portano turismo a Napoli. E a parte esultare per quell'80 per cento di posti prenotati sulle imbarcazioni, che pure ci sono stati propinati come un successo, dal momento che stiamo parlando di appena 800 biglietti sui 1000 disponibili - ammette chiaramente che a Napoli le prenotazioni alberghiere sono al 34 per cento a fronte di un 96 che si registra a Venezia, dove l'America's Cup si fermerà tra un mese. C'è qualcosa che non ha funzionato, visto questa così profonda differenza tra le due città?

4) Ci domandiamo se le oltre 20 pagine di delibera comunale siano vincolanti o meno. Perché, se lo sono, non capiamo come Francesco Renga (Brescia), Enrico Rava (Trieste), le sorelle Marinetti (Milano), inseriti nel cartellone degli spettacoli, possano "esaltare la cultura del mare a Napoli" e la sua "tradizione musicale" (pag 13 delibera comunale 114). Senza nulla togliere a nessun artista, mai, perché Napoli è una città di mare, aperta a tutto. Ma carta canta o se la suona solo?

5) Vorremmo capire perché i ristoratori di Chiaia sono per la maggior parte sul piede di guerra. E se davvero l'assessore Esposito crede a ciò che dice, ovvero che allargando last minute come da oggi è permesso fino a fine evento, lo spazio occupabile in strada, i ristoratori saranno costretti ad assumere: così aumenteranno i posti di lavoro. Ricordiamo che la delibera comunale dell'America's cup prevede circa 600 coperti per la ristorazione sotto il Village (pag 13 delibera 114). Ma a parte le esibizioni degli chef più famosi della Campania, non sarà quella a portare la gente nei locali della zona a più alta densità di pizzerie, baretti, ristoranti tipici ed etnici. Nè, soprattutto, a portare i ristoratori in Villa. Non sarebbe stata la cosa più logica?

6) A parte il contentino sui pass ai garage, offerto last minute dall'Assessore comunale Donati, come mai nessuno proferisce parola per replicare a Pietro Russo, presidente della Confcommercio Napoli, secondo il quale rispetto a un anno fa - cioé considerando i dati della settimana antecedente Pasqua del 2011 - il commercio al dettaglio a Chiaia ha registrato una flessione pari all'80 per cento mentre i pubblici esercizi hanno registrato un calo che va dal 60 per cento delle aree più vicine ai confini della Ztl fino al 90 per cento delle zone interne? Anche qui, cosa accade? Come è possibile? E' solo una conseguenza della crisi? E a proposito di Pasqua, a dirla tutta, non conforta nemmeno il dato di arrivi e partenze del week end di Pasqua. Rispetto al 2011, secondo la Gesac, questa volta, sono previsti 5mila arrivi in meno. Anche qui, colpa della crisi?

7) Non ci rendiamo conto come sia possibile che non siano stati posti vincoli per le forniture, il catering, lo stesso cartellone degli spettacoli che avrebbero obbligato la società a cui sono stati assegnati gli appalti di eventi e village, la Jumbo Grandi Eventi, a servirsi degli opertori sul territorio. Società, per altro, la Jumbo, con sedi anche a Torino e che una volta si chiamava Gem e aveva a capo un uomo vicino a Benetton e attuale top manager di un fondo economico internazionale, quell'Enrico Ceccato che oggi guida la Orlando Italy Management del Fondo Internazionale di Investimenti del gruppo Orlando. L'America's Cup quali occasioni di sviluppo e occupazionali ha creato a Napoli, dove ricordiamo che sotto la sede del Comune manifestano da mesi i lavoratori precari?

8) Cosa accadrà in termini economici e legali se la Open Gate di Tullio Camiglieri (a proposito c'entra il fatto che Sky sia uscita dall'evento dopo la bocciatura del suo ex amministratore delegato?) dovesse vincere il ricorso al Tar per l'annullamento della precedente gara d'appalto da lui vinta?

9) Napoli è o non è una città di mare? Allora perché le autorità portuali e gli operatori marittimi hanno lamentato il mancato coinvolgimento nell'America's Cup, con i risultati che anche il Nauticsud, storico salone del mare, non è stato messo in collegamento con l'evento, tanto da provocare le dimissioni del suo presidente Lino Ferrara?

10) Ed infine, è mai possibile includere negli eventi dell'America's Cup a Napoli una mostra celebrativa di soldatini dell'esercito piemontese con il titolo "Arrivano i piemontesi"? Perché francamente, per noi che ritieniamo che da 151 anni il mare più bello del mondo sia stato colonizzato da questi invasori, unire la beffa al danno ci sembra davvero troppo.

GLI INTERROGATIVI TECNICI

1) La Regione Campania conclude l'iter del perfezionamento della destinazione d'uso dei 22 milioni di fondi Fesr il 24 ottobre 2011 (con nota prot.803002), prevedendo che tra i possibili beneficiari dei fondi Fesr ci siano le società di scopo (pag 4 delibera regionale 46, punto G). Ed infatti l'Acn, la società di scopo dell'America's Cup, nasce il 3 ottobre 2011. Ci appare quanto meno singolare, però, che la prima delibera regionale, quella in cui si stanzia il finanziamento dell'evento, la 481, avvenga il 26 settembre 2011, ovvero prima del perfezionamento della destinazione d'uso dei fondi Fesr. E' possibile?

2) La delibera comunale 114 (pag 3) prevede tra l'altro che l'acquisizione dei diritti di esclusiva ad ospitare l'America's Cup costerà alle istituzioni 5 milioni di euro a tappa (2012-2013), ovvero 10 milioni totali. Ciò risulta in contrasto con quanto deliberato dalla Regione Campania (delibera 46 del 22-02-2012, pag 5) dove l'importo risulta essere a carico dei vari enti secondo questo impegno: 2 milioni in capo alla Regione, 3 milioni in capo alla Provincia, 2 milioni in capo al Comune, 2 milioni in capo ad ACN. Se la matematica non è un opinione il totale fa 9 e non 10 milioni. Ma poi, poco più giù si legge che "la quota restante (?) è in capo a Acn, con le entrate che arriveranno". Possibile che si preveda solo un milione di eventuali entrate? E se se ne prevedono di più, perché allora mettere tanti milioni a carico delle istituzioni stesse?

3) Proprio a proposito dei 3 milioni che dovrebbe erogare la Provincia di Napoli, ci domandiamo come mai nella delibera comunale 114 (pag 3) si richiama la Provincia a mantenere fede agli impegni presi. Non sono stati ancora erogati? E poi a chi devono essere corrisposti? Ad Acea o ad Acn, tenendo presente che sono sempre fondi Fesr?

4) Qualche rilievo tecnico sul quadro economico dei lavori sulle opere a mare di competenza del Provveditorato Opere Pubbliche Campania-Molise: dalla delibera comunale 114 (da pag 12) si evincono spese poco chiare: 150mila euro in consulenze (a chi? perché?) e 90mila per il progetto; 750mila euro per i lavori di ripristino dello stato dei luoghi (come? si ha già un progetto chiaro e certo?) post opera, così come ulteriori 150mila euro per non meglio precisati monitoraggi ambientali. Ulteriori 30mila euro per la pubblicizzazione della gara. Ci chiediamo, tra l'altro, a che titolo questi ultimi soldi sono spesi, dal momento che queste pubblicazioni dovrebbero essere quasi a costo zero per i vari enti.

5) Nell'elenco dei lavori a terra, di competenza comunale, e quantificati nella delibera 114 (pag 5- 12) per 1 milione di euro, compaiono una serie di voci non quantificate economicamente e che comunque decadono come costi sulla collettività. Ad esempio: il restringimento dei cantieri Metro di piazza San Pasquale e piazza della Repubblica realizzatodall'Ansaldo/Metronapoli; le verifiche agli impianti antiincendio a carico dall'Arin, la pulizia straordinaria dell'intera area mare/terra da parte del Comune per tutta la durata dell'evento, la delocalizzazione dei chioschi, la rimozione e ricollocazione dell'intero arredo urbano dell'area (panchine, cartelli, area giochi dei bambini), i pontili galleggianti temporanei prospicienti la Rotonda Diaz che servono come attracco per i 40 panfili vip richiesti da Acea. Nessuno ci dice quanto costano queste operazioni, perché appunto non vi è traccia di questi costi nella delibera comunale, che invece ne quantifica altri (ad esempio 155mila euro per l'allungamento della rete idrica pagate all'Arin). E soprattutto chi pagherà.

6) E veniamo all'Acn: come si può evincere dalla cronologia in allegato, Acn diviene il contraente di Acea in sostituzione di Bagnoli futura Spa il 14 febbraio 2012, tant'è che gli vengono assegnati 2 milioni di euro, come detto in precedenza. Vorremmo capire nel dettaglio a quanto e a cosa ammontano le 146 "presunte" entrate di cui si fa cenno nel parere di regolarità contabile del servizio ragioneria del Comune. Al momento, infatti, non è chiaro l'Acn quanti sponsor, entrate, accordi economici ha chiuso realmente e con chi e soprattutto a pochi giorni dalla partenza dell'evento qual è il reale, e non presunto, bilancio dell'operazione.

7) Public Village: come è noto i lavori relativi alle opere del Village sono state affidate dal Comune all'Ati Jumbo Grandi Eventi Spa con sedi a Roma e a Torino, più l'altra compagine societaria Infront Italy srl con sedi a Milano e a Roma e alla Filmaster Events Srl (già K-Events) con sedi a Milano, Roma e Dubay City. Il socio di maggioranza di Jumbo, OI-Incentive S.A. ha sede in Lussemburgo. Anche il Fondo Orlando Management, guidato dall'ex Ad di Jumbo quando ancora si chiamava Gem, Enrico Ceccato, ha sede in Lussemburgo. Dall'ufficio dei registri europei tra le cariche di Jumbo figurano, come top manager, alcuni nominativi presenti anche nel Fondo Orlando Management. Sarà una coincidenza?

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