venerdì 26 settembre 2014

Abrogare o abolire http://blacknight1.blogspot.com / blacknights ?

Qualche giorno fa IN QUESTO POST ho evidenziato  la mancanza totale di basi giuridiche da parte del sig. Blacknight segnalando altresì l'uso erroneo del verbo abrogare da parte sua.


In quell'occasione aveva scritto che la Consulta abroga le leggi, mentre in realtà le abolisce (le dichiara illegittime).

Stavolta - invece - sempre errando, ha scritto che l'art 18 stat.lav. deve essere abolito da una riforma.

Blacknights così conferma di ignorare completamene la differenza tra i due verbi.

Facciamo un esempio:

- se l'art 18 fosse dichiarato illegittimo dalla Consulta sarebbe abolito
-  se l'art. 18 fosse sostituito da un'altra legge, sarebbe abrogato.

Tanto difficile da capire?
A me sembra di no.
Fermo ciò restando, è davvero significativo che chi vuole l'abrogazione della suddetta norma sia stato  poi il primo a piangere quando è stato cacciato dall'UGL (probabilmente per manifesta incompetenza).
Sennonché appena due anni fa la suddetta norma è stata modificata in maniera pedestre da quella criminale di Elsa FORNERO.

Possibile che ogni governo nazi-italiano che si sussegue deve fare sempre le stesse fesserie?

L'articolo 18 è una bandiera



Modificare, abrogare, conservare l'articolo 18 non ha conseguenze taumaturgiche.
Abolirlo non crea nuovi posti di lavoro se le tasse resteranno all'attuale livello e conservarlo non ne toglie.
Tanto più che la versione più accreditata lo vorrebbe abolito solo per i nuovi assunti e per la durata di tre anni.
Praticamente nulla.
L'articolo 18 è però una bandiera attorno alla quale i comunisti e la sinistra in genere hanno l'ultima linea difensiva.
L'articolo 18 è una bandiera utile, se abolito, per cominciare a smantellare lo stato mamma che ci ha solo impoverito, mentre ha innalzato una casta di burocrati, sindacalisti, funzionari di partito.
L'articolo 18 andava cambiato nel 1994, come aveva pensato Berlusconi, esattamente come le pensioni dovevano essere riformate nel 1994 come aveva proposto Berlusconi.
Poi è arrivato il famigerato avviso di comparizione e la casta ha bloccato il Cavaliere, come lo ha bloccato nel 2001-2005 e 2008-2011.
Adesso Renzi prova ad obbedire ai diktat europei portando il partito comunista (che oggi si chiama pd) sulla barricata degli abolizionisti.
Così l'articolo 18 diventa di nuovo una bandiera.
Per chi vuole obbedire agli gnomi europei, dopo che gli stessi contribuirono ad impedirne la abolizione contro Berlusconi e alleandosi con chi, oggi, quell'articolo 18 difende.
Ma è anche la bandiera di chi non si rassegna a perdere l'ultimo brandello ideologico di una stagione che fu, dopo aver perso la propria identità.
Ed infine è la bandiera di chi, pur riconoscendone l'inutilità, anzi la dannosità, lo ritiene uno strumento utile per contrastare il bulletto fiorentino.
Ed ogni occasione è buona per cercare di sbarazzarcene, anche difendendo l'articolo 18.

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